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Struttura della Tesi

La struttura della vostra tesi, ovvero la sua organizzazione in capitoli e sezioni, e la sua struttura retorica/argomentativa, dicono molto sulle vostra capacità di organizzazione ed esposizione.

Tipicamente una tesi avrà i seguenti elementi (che possono variare a seconda della particolare tipologia, e molti dei quali sono opzionali):

  • Introduzione
  • Inquadramento dell’area/sottoarea
  • Enunciazione del problema affrontato
  • Enunciazione delle tecniche/metodi/strumenti che si utilizzeranno
  • Rassegna dello stato dell’arte
  • Corpo della tesi: il vostro contributo
  • Analisi e riflessione critica sul contributo
  • Conclusioni
  • Riferimenti bibliografici
  • Appendici

Gli elementi elencati sopra sono esplicitamente vaghi, e non corrispondono di necessità a titoli di capitoli. Riportiamo di seguito alcuni esempi di adattamento.

In una tesi progettuale in cui si costruisce un artefatto informatico, l’enunciazione degli strumenti potrà includere un elenco di linguaggi o librerie presi in considerazione, insieme a una loro breve descrizione (magari accompagnata da riferimenti bibliografici o più probabilmente a siti online), e alle considerazioni che vi hanno indotto a scegliere un particolare linguaggio piuttosto che un altro. Il contributo potrà includere un elenco di requisiti, una progettazione architetturale del sistema, e qualche dettaglio sull’implementazione; possono comparire algoritmi o parti di codice se di particolare interesse e non di uso comune. La riflessione critica sul contributo potrà consistere in una validazione del software realizzato, che può essere ottenuta verificando la correttezza, o misurandone le prestazioni, o svolgendo dei test con degli utenti­tipo e chiedendo loro di compilare un questionario di soddisfazione, eccetera. I riferimenti bibliografici potranno constare di riferimenti a pubblicazioni scientifiche sui particolari algoritmi e metodi usati nel software e a metodi di validazione del prodotto, ma tipicamente conterranno anche una serie di riferimenti a siti di distribuzione di librerie, componenti, o raccolte di dati usati negli esperimenti.

D’altra parte, in una tesi di rassegna, la rassegna dello stato dell’arte coincide con il contributo, e quindi non c’è un capitolo separato; il contributo contiene la rassegna, che sarà però assai più dettagliata che nel caso precedente; in questo caso la selezione e l’organizzazione del materiale è il vostro contributo originale. L’analisi critica dovrà discutere le diverse posizioni scientifiche esistenti sul tema oggetto di tesi, secondo quanto emerso dalla letteratura, i rispettivi limiti e punti di forza, i problemi ancora aperti e le possibili prospettive di sviluppo, ecc. È anche utile considerare il rischio che le vostre conclusioni siano viziate da errori sistematici: per esempio, è possibile che ci siano pubblicazioni importanti che non avete identificato? La vostra selezione del materiale potrebbe essere stata limitata per problemi di accessibilità o di lingua. Se si, in che modo questo può alterare le vostre conclusioni? Le conclusioni saranno spesso un capitolo “importante”, perché in questa sezione dovrete trarre qualche lezione da tutte le letture fatte in fase di rassegna, che vorrete condividere con il lettore della tesi.

In una tesi teorica l’inquadramento dovrà essere più corposo, e situare il vostro contributo teorico all’interno di un quadro coerente di teorie già esistenti. Per esempio, se la vostra tesi si concentra sull’uso comunicativo delle emoticon sui social media, in questa sezione potreste parlare di semiotica, di speech acts, ma anche di ergonomia e di interfacce utente (può essere semplicemente più veloce inserire uno smiley che scrivere una lunga frase). Occorre che il vostro contributo sia dunque inserito in una posizione chiara all’interno del quadro teorico presentato nell’inquadramento. La rassegna dello stato dell’arte conterrà dunque un breve esame delle teorie già proposte relative al vostro particolare argomento, con l’indicazione del perché le riteniate insoddisfacenti, e dunque del perché riteniate che la vostra proposta (da descrivere poi a fondo nella parte relativa al contributo) sia da preferire a quanto già esistente. Una teoria di tipo letterario raramente ammette confutazione oggettiva, quindi probabilmente non avrete da condurre esperimenti a supporto: anzi, dovrete affidarvi alla forza della vostra argomentazione. Al contrario, una teoria di tipo informatico si presta spesso a essere verificata (o falsificata) con degli esperimenti, che in questo caso potrebbero essere documentati in un capitolo separato di validazione (un caso di a nalisi critica).

In ogni tipo di tesi è fondamentale che ci sia un chiaro enunciato del problema. Spesso questa parte è molto breve, e può essere inclusa anche all’interno di un capitolo insieme ad altri elementi. È tuttavia importante che la vostra enunciazione sia ben marcata, in maniera tale che il lettore della tesi sappia, entro poche pagine dall’inizio, cosa intendete dimostrare o quale problema intendete risolvere. Una tesi che non abbia un chiaro enunciato si presta a innumerevoli critiche: se il problema è vago, sostenere che avete la soluzione “giusta” è difficile. Di converso, se il problema (letteralmente: la tesi che intendete difendere davanti la Commissione) è chiaro, è facile valutare se l’avete risolto bene o meno.

Una tesi senza problema rischia di diventare un guazzabuglio di idee, fatti e opinioni o un flusso di coscienza. Una tesi con un problema chiaro si presta solo a due tipi di obiezioni: che il vostro problema sia irrilevante o già risolto (e a questa obiezione potete rispondere tramite la rassegna: se altri se ne sono occupati il problema non è irrilevante; se qualcuno avesse già risolto il problema voi ne avreste trovato traccia nella letteratura scientifica), o che il vostro contributo non sia in realtà una soluzione al problema (e a questa obiezione potete rispondere mostrando nell’analisi critica che risolvete davvero il problema). Rimane fuori il caso in cui voi siate i primi a individuare un particolare problema: in questo caso, la rassegna sarà praticamente vuota (ma dovete comunque mostrare di aver fatto delle ricerche estese, anche se con risultati insoddisfacenti), e allora cade su di voi l’obbligo di discutere del perché il nuovo problema è rilevante. In questi casi, la sezione sull’enunciato del problema può diventare anche piuttosto lunga.