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Temi sulla Storia e sulla Cultura dell'Informatica

Indicati per studenti delle Lauree Triennali e Magistrali in Scienze Umanistiche.

Charles Babbage e la prima idea di calcolatore

Charles Babbage (1791 - 1871) è stato un matematico e filosofo britannico, scienziato proto-informatico che per primo ebbe l'idea di un calcolatore programmabile.
Nel mondo dell'informatica è conosciuto grazie alle sue macchine: della prima, la macchina differenziale, fu realizzato un prototipo imperfetto mentre la seconda, la macchina analitica, fu solo progettata.
Parti dei meccanismi incompleti di Babbage sono in mostra al Museo della scienza di Londra. Nel 1991, lavorando a partire dai suoi progetti originali, fu completata una macchina differenziale perfettamente funzionante, assemblata seguendo gli standard disponibili nel XIX secolo, il che sta a indicare che la macchina di Babbage avrebbe potuto funzionare. Le macchine di Babbage, antenate dei moderni computer, assieme alla figura stessa di questo illustre scienziato dell'età vittoriana sono risultate suggestive anche per gli scrittori di fantascienza.
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Steve Wozniak: il vero creatore di Apple I

Stephen Gary Wozniak, soprannominato (The) Woz o Wizard of Woz (Sunnyvale, 11 agosto 1950), è un informatico conosciuto come uno dei padri del personal computer, e quindi come uno dei fautori della rivoluzione tecnologica che ne derivò. Sebbene il suo contributo sia stato principalmente rivolto verso la realizzazione di tecnologie e la risoluzione di problemi tecnici, la sua naturale dimestichezza con l'informatica e l'elettronica e la sua propensione a focalizzare l'attenzione sulla riduzione della complessità, e conseguentemente dei costi, delle componenti elettroniche lo hanno reso una delle figure più note nel mondo dell'informatica. Furono le sue ricerche e le sue intuizioni a portare alla creazione dell'Apple I, un personal computer assemblato e pronto all'uso.
Nel 2006 ha pubblicato il libro "iWoz: From Computer Geek to Cult Icon: How I Invented the Personal Computer, Co-Founded Apple, and Had Fun Doing It".
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Linux: una rivoluzione iniziata per gioco

Nell’agosto del 1991 un giovane studente dell’università di Hesinki, un certo Linus Torvalds, stava involontariamente dando il via a una rivoluzione nel mondo dell’informatica. Doveva essere un hobby, come egli stesso scrisse ai suoi colleghi a cui mostrò il codice per avere dei commenti e dei consigli. Non credeva certo che sarebbe cresciuto. Nemmeno voleva chiamarlo Linux. Fu un suo collega, Ari Lemmke, a usare quel nome per etichettare lo “spazio” sul server che gli aveva messo a disposizione.
Come vedete, sono stati già citati alcuni collaboratori. E negli anni ne sono arrivati migliaia. Linux è un progetto open source e, come tale, vive anche e soprattutto del supporto della comunità. Inoltre è liberamente ridistribuibile, tanto che ne esistono svariate versioni (dette Distribuzioni), realizzate da aziende, privati e comunità di studenti e/o sviluppatori. Solo per citarne alcune tra le più diffuse, RedHat, Debian e Ubuntu, tra le più diffuse e facilmente reperibili con una ricerca su Google.
La sua affidabilità e pronta reperibilità hanno fatto si che agenzie, governi, laboratori e persino la NASA e l’ESA lo scegliessero come sistema operativo. E Torvalds? Il nostro rivoluzionario per caso oggi vive negli Stati Uniti con la moglie e le tre figlie, e fra le altre cose coordina ancora lo sviluppo del suo progetto partito “per gioco”.
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La storia e i segreti del codice di Vigenère

Pubblicato nel 1586, il cifrario di Blaise de Vigenère fu ritenuto per secoli inattaccabile, godendo di una fama in buona parte immeritata essendo molto più debole di altri cifrari polialfabetici precedenti, quali il disco cifrante dell'Alberti, o le cifre del Bellaso. Una fama che è durata per molti anni anche dopo la scoperta del primo metodo di crittanalisi da parte di Charles Babbage, e la successiva formalizzazione da parte del maggiore Friedrich Kasiski: il Metodo Kasiski del 1863. Come si è detto questo cifrario ha goduto per tre secoli la fama di essere un cifrario inattaccabile; nel 1863 il colonnello prussiano Friedrich Kasiski pubblicò un primo metodo di decrittazione; in seguito si sono trovati diversi altri efficienti metodi per forzare questo cifrario. In realtà il cifrario di Vigenère fu già forzato da Charles Babbage, ma i risultati della sua ricerca non furono mai pubblicati.
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Chi ha reso libera la comunicazione del XX secolo

Qualsiasi sia l’algoritmo di crittografazione usato, il problema più complicato da risolvere nella comunicazione segreta è la distribuzione delle chiavi. Per esempio durante la seconda guerra mondiale i tedeschi incontrarono molte difficoltà nel distribuire mensilmente a tutti gli operatori di Enigma i cifrari con le chiavi. La vera rivoluzione crittografica del XX secolo è stata la scoperta da parte di un’equipe di studiosi di tecniche capaci di superare questo problema. Se due parti che vogliono comunicare in segreto, dipendono da una terza parte che ha funzioni di corriere, questo diventa l’anello debole della sicurezza. La soluzione ha richiesto parecchi anni e l’applicazione di numerosi tra i migliori matematici ed è avvenuta in più fasi. La soluzione teorica al problema della crittografia senza l’inoltro delle chiavi fu trovata dagli scienziati americani Diffie ed Hellman.
Phil Zimmermann fu il primo a rendere la crittografia asimmetrica (o "a chiave pubblica") facilmente accessibile a tutti quando creò Pretty Good Privacy e lo distribuì come software libero nel 1991. A seguito della diffusione di questo sistema, Zimmermann divenne oggetto di un'indagine criminale portata avanti dal governo degli Stati Uniti d'America per aver violato le vigenti restrizioni imposte sull'esportazione di software crittografico. L'indagine durò tre anni, finché all'inizio del 1996 il governo ritirò le accuse.
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L'ideologia del movimento Hacker

Gli hackers sono coloro che si esaltano nell’affrontare sfide informatiche. Hanno grandi capacità logico deduttive, amano esplorare le possibilità offerte da un sistema informatico e mettere alla prova le proprie capacità. Le principali caratteristiche che accomunano gli hackers sono la curiosità, la creatività, la ricerca della perfezione, la sfida nel superare i limiti, un’intelligenza sopra la media e la convinzione che la libera informazione sia il presupposto necessario per il progresso della società. Comunemente si associa il termine hacker viene associato ai criminali informatici, ma in questo caso la definizione è "cracker". Il cracker, termine nato nel 1985, è quindi colui cioè che si introduce nei sistemi con lo scopo di compiere atti vandalici o furti e con il termine cracking vengono pertanto definiti li accesso abusivo o li atto idoneo a eliminare le protezioni software.
Eric Steven Raymond è l'autore de "La cattedrale e il bazaar" e l'attuale manutentore del Jargon File (anche conosciuto come "Il nuovo dizionario degli hacker") e l'ideatore del Glider come simbolo rappresentativo della comunità hacker. La sua reputazione nasce nella cultura degli hacker, dopo il 1997 diventa la figura principale del movimento open source. Attualmente è uno degli hacker più famosi (e controversi).
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