es67 Entrambe calcolano la stessa funzione: il successore. Infatti, consideriamo il numerale di Church per il numero m : \gy.g(..-mvolte-..(g(y))...) Abbiamo che (\nfx.f(nfx))(\gy.g(..-mvolte-..(g(y))...)) -->> \fx.f(f(..-mvolte-..(f(x))...)) e vediamo che \fx.f(f(..-mvolte-..(f(x))...)) non e' altro che \fx.f(..-m+1volte-..(f(x))...)), cioe' il numerale di Church per il numero m+1. Per l'altro termine (\nfx.nf(fx))(\gy.g(..-mvolte-..(g(y))...)) -->> \fx.f(..-mvolte-..(f(f(x)))...) e vediamo che \fx.f(..-mvolte-..(f(f(x)))...) non e' altro che \fx.f(..-m+1volte-..(f(x))...)), cioe' il numerale di Church per il numero m+1. I due termini sono in forma normale e, non essendo identici (modulo alfa conversione) non possono essere beta convertibili per il teorema di Church-Rosser. Per far si che due termini che rappresentano la stessa funzione siano convertibili occorrerebbe aggiungere l'assioma di eta-conversione alla teoria della beta-conversione (occorrerebbe cioe' essere nella teoria delle beta-eta-conversione). Non e' comunque da ritenersi sconveniente la cosa perche' a noi puo' bastare benissimo una teoria che uguaglia i risultati dell'applicazione di argomenti a termini che rapresentano la stessa funzione matematica. La teoria della beta-conversione vuole essere una teoria di funzioni come algoritmi e non di funzioni in termini strettamente matematici. I nostri due termini quindi in tale teoria devono essere diversi poiche', pur calcolando la stessa funzione sono, come algoritmi, differenti (i due termini vengono solitamente chiamati successore destro e successore sinistro).